Hackathon - Movidabilia-LecceHackathon - Movidabilia-Lecce

di Sabrina Barbante 

(Dall’Hackathon tenutosi il 9 novembre 2014 a Lecce)

Hackathon – Movidabilia-Lecce

Provate ad immaginare una casalinga di oltre 60 anni che, nel giro di poche ore, conosce OSM Tracker e Vespucci, Go Map!! e Wheelmap. Ecco, questo è accaduto.

Provate ad immaginare ragazzi giovani che corrono velocemente le vie della vita come si confà alla loro età, che per un pomeriggio percorrono con attenzione tracciati per ipovedenti, costretti a rallentare per analizzarne il percorso e le irregolarità, mettersi nei panni di chi deve andare più lentamente. Ecco, questo è accaduto. E poi immaginate 50 cittadini che, dopo aver imparato a mappare gli angoli della propria città e i loro livelli di accessibilità, sono così stupiti dalla semplicità di questi processi che una volta rientrati a casa lo insegnano ai loro familiari.

Immaginate un trentenne che una sera, in un pub di una città qualunque, non necessariamente la sua, perde 5 minuti a ‘smanettare’ con il telefono ma non per postare in facebook il suo panino (almeno, non solo), ma per indicare su una mappa a disposizione potenzialmente di tutto il mondo: ‘qui c’è un pub. Questo pub fa angolo. Questo pub ha cibo per celiaci, ha ingresso per sedia a rotelle, tuttavia i tavoli sono troppo bassi e un disabile potrebbe stare un po’ scomodo. Ecco, questo è accaduto e soprattutto questo accadrà ancora.

Riassumere l’evento Movidabilia hackathon – accessibilità dal basso, che si è tenuto per la prima volta lo scorso 9 novembre a Lecce , come un evento per la sensibilizzazione alla disabilità e all’accessibilità sarebbe riduttivo.

Sufficiente per giustificare approfondimenti e processi emulativi, ma comunque riduttivo. Per tre motivi fondamentali:

Perché questa maratona di hacker non era solo rivolta a ed accolta da hacker, ma anche da neofiti nel mondo digitale.

Perché è stato un beneficio per tutti. Perché non si è conclusa, ma è stata l’inizio di un percorso formativo virale ed itinerante.

Ma andiamo per ordine. L’Associazione di Promozione Culturale Movidabilia,partner di ItaliAccessibile, una giovane squadra di ragazzi poco più che trentenni guidati da Maria Pia e Domenico Desantis (vincitori del bando Principi Attivi 2012), con la collaborazione attiva e partecipata di Alessandro Delli Noci, Assessore all’innovazione tecnologica del comune di Lecce, ha creato una sinergia tra istituzioni e cittadinanza in una domenica soleggiata di un Sud di un’Italia sconvolta dalla pioggia.

Davanti ad un gruppo di cittadini disabili e non, nativi digitali e non, compresi in una fascia d’età che va dai 35 al 70 anni, si è proposto ed effettuato un percorso di sensibilizzazione all’accessibilità e al servizio alla collettività dal basso, prime motivazioni dell’Hackathon, interamente tradotto in lingua LIS.

Le sessioni, piene di dibattito, interventi, domande e provocazioni interessanti, sono state condotte da nomi importantissimi nel campo di Open Data, Web Marketing e OSM, quali Francesco Piero Paolicelli, Federico Cortese, Bertalan Ivàn, Salvatore Maletesta; non deve essere stato facile per loro insegnare a tutti cosa sono e come si usano le open source map, che cosa è e che cosa si intende per mappatura dal basso e iniziative di intelligenza collettiva. Non deve essere stato facile, non solo perché non tutti i presenti avevano perfetta conoscenza delle tecnologie digitali e del mondo della disabilità, ma anche perché si parlava la lingua della condivisione dal basso, della cittadinanza attiva che prevede il far cose per il semplice interesse di tutti. Una lingua esotica, in Italia, molto nota in Nord Europa ma che da noi rappresenta una vera e propria rivoluzione culturale.

Non è stato facile, ma è stato fatto, e bene. E qui torniamo al punto iniziale. L’hackathon del 9 novembre a Lecce, il primo in Italia che ha riunito cittadini per mappare le aree accessibili di una città, non ha solo riempito di indicazioni verdi (luogo accessibile), rosse (luogo non accessibile), e gialle (luogo parzialmente accessibile), una mappa open che sino a una settimana fa era del tutto grigia, ovvero priva di informazioni sulla disabilità. Ha creato anche un varco di alfabetizzazione informatica in strati della società sino a ieri non toccati da queste innovazioni di cittadinanza attiva 2.0.

Ha creato un gruppo di persone sconvolte dalla semplicità con cui si possono svolgere delle operazioni ritenute essere, sino al giorno prima, appannaggio di esperti informatici. L’hackathon è stato ripetuto in versione ridotta a Bari, lo scorso 7 marzo, in occasione del Bollenti Spiriti Camp grazie alla partecipazione di Francesco Piero Paolicelli, guida tecnica e motivazionale dell’iniziativa.

Di Redazione di italiAccessibile

Responsabile del blog Pierpaolo Capozzi

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