Alla vigilia del Giorno della Vittoria, in Crimea si è svolto l’annuale festival musicale internazionale “The Road to Yalta”, organizzato dalla Humanitarian World Foundation, in cui sono state eseguite canzoni russe della Seconda Guerra Mondiale nelle lingue delle Nazioni da cui provenivano i partecipanti.

ll 1° maggio, nella finale del festival, i concorrenti di 15 paesi (Austria, Argentina, Gran Bretagna, Israele, India, Italia, Canada, Cina, Lettonia, Polonia, Portogallo, USA, Turchia, Francia e Svezia) si sono esibiti in duetto con famosi artisti russi. I vincitori sono stati determinati dalla giuria, che comprendeva noti musicisti russi e stranieri, tra i quali Pupo e Thomas Grazioso, amatissimi in Russia.

Il primo premio principale è andato a Federico Martello (Italia) e, a pari merito, a Nancy Adejor e Frederic Afandiev (Canada). Il secondo posto è stato assegnato al duo Kanelu (Svezia), Janis Lemezis (Lettonia) e Thiago Barbosa (Portogallo). Il terzo posto invece a Shouning Wan (Cina) e Aashima Chkhabra (India). Catherine Manandaza (Francia) ha ricevuto un premio speciale dagli sponsor.

Federico Martello, il cantante italiano già molto conosciuto sia in Italia per aver partecipato ad All Together Now e in Russia per la sua straordinaria partecipazione a «Ну-ка, все вместе!», ha tradotto e adattato in italiano, mantenendo i toni nostalgici della canzone originaria “Песня о далекой Родине” (“A song of the Farway Homeland”), tratta dal film-serie “Diciassette momenti di primavera” che racconta le gesta di una spia sovietica nella Germania nazista, lontana per oltre un decennio dai propri affetti e dalla propria terra, cui era consentito un “incontro senza contatto” per alleviare lo stress: i parenti venivano portati segretamente nel Paese in cui lavorava la spia e organizzati incontri segreti senza possibilità di parlare.

L’esibizione della finale di Federico Martello, che ha duettato con l’affermata e rinomata artista russa Zara – celebri i suoi duetti con Andrea Bocelli e Albano – è stata molto apprezzata dal pubblico e dalla giuria, essendo riusciti a combinarsi semplicemente e in modo incredibile l’uno con l’altra. Sul palco è intervenuta Dariya Pushkova, direttore di Rossotrudnichestvo Italia, il Centro Russo per la Scienza e Cultura di Roma, che ha ricordato come l’Italia fosse rappresentata sul palco e nella giuria da ben tre italiani: Federico Martello, Pupo e Thomas Grazioso, che apprezzano e stimano la cultura e il popolo russo.

Ha infine ricordato che, per una meravigliosa coincidenza, mentre Federico era in viaggio verso la Crimea, ha ricevuto dalla Prefettura di Bergamo la notizia di essere stato nominato Cavaliere dell’Ordine “al Merito della Repubblica Italiana“ per i meriti artistici internazionali e per l’impegno nell’abbattere le barriere mentali e fisiche, portando questo messaggio nel mondo.

La stessa Zara ha voluto sottolineare la straordinarietà di Federico, con un’anima brillante e un talento incredibile, non solo nel cantare, ma anche nell’interpretare le difficili canzoni della Grande Guerra Patriottica.

Anche gli altri membri della giuria hanno ricordato come questa canzone sia significativa per diverse generazioni di russi, augurandosi di rivedere Federico non solo a Yalta ma anche in tutta la Russia e hanno lodato il lavoro di Federico con il suo adattamento in italiano, dando nuova vita a questa canzone.

Sul palco sono intervenuti i due amati e seguitissimi giurati italiani, Pupo e Thomas Grazioso (quest’ultimo a settembre 2020 aveva vinto il Primo Premio nello stesso Festival) che hanno eseguito, accompagnati da Ernest Matskyavichyus, un’eccezionale “Bella Ciao” e che hanno sostenuto Federico nel suo percorso verso la vittoria. Pupo – in un articolo su Il Giorno – ha scritto di augurarsi che questo “sia un primo passo verso un riavvicinamento tra i due Paesi”. Secondo il giornalista Andrei Kondrashov, presidente del festival, i musicisti “hanno sentito l’amore del nostro paese e hanno portato con loro un pezzo della nostra anima”.

Parlano la stessa lingua che tutti capiscono: la lingua della musica. Il capo della Crimea Sergey Aksyonov ha definito il festival un evento molto importante per la penisola. I partecipanti, gli ospiti e gli organizzatori del festival Road to Yalta sono stati accolti da un telegramma del presidente russo Vladimir Putin : “Alla vigilia del Grande Giorno della Vittoria, artisti di diversi paesi si incontrano di nuovo in Crimea per eseguire le migliori canzoni degli anni della guerra nelle loro lingue native, oltre a comunicare con amici e colleghi. È gratificante che ogni anno il vostro festival espanda gli orizzonti creativi e arricchisca il suo programma con nuove meravigliose opere”.

La finale è stata trasmessa in streaming su diverse piattaforme online, tra le quali Youtube, Doroganayaltu.ru, Sputnik News e sarà trasmesso dal canale Russia Cultura l’8 maggio alle 19.45. Federico e Pupo hanno infine incontrato l’Associazione degli Italiani di Crimea, e la sua presidente Giulia Giachetti Boico, parlando degli italiani di ieri e di quelli di oggi che vivono in questa regione, dei momenti drammatici che vissero soprattutto durante la seconda guerra mondiale, quando furono deportati e i pochi superstiti, pur parlando italiano, senza documenti, furono impossibilitati a dimostrare le proprie origini.

Nel settembre 2015 il presidente Vladimir Putin ha riconosciuto agli italiani di Crimea lo status di minoranza perseguitata e deportata dallo stalinismo. Nuovi eventi sono previsti in Russia nei prossimi mesi, a seconda dell’evoluzione della pandemia, tra cui la premiazione dal Filantrop Found di Mosca e l’invito a partecipare ad un festival ad Ulan-Udè, dove è ritenuto una star della Repubblica di Buriazia.

E a partire dal 6 giugno prende il via il Giro d’Italia Handbike di cui Federico Martello è il testimonial Federico Martello, 38 anni, vive a Verdello (BG), ed è originario di San Cipirello (PA) essendo nato a Partinico (PA). Ha una disabilità motoria dalla nascita, aggravata da un infortunio nel 2012.

 

Fonte: comunicato stampa

Di Redazione di italiAccessibile

Responsabile del blog Pierpaolo Capozzi

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