Non ho mai versato tante lacrime da atleta, me lo hanno fatto fare questi atleti e queste atlete meravigliosi. Questa è la famiglia paralimpica“, ad affermarlo Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico al conseguimento della medaglia n° 69 per la compagine azzurra, grazie allo storico podio tricolore nei 100 metri (classe T63) occupato dal trio delle meraviglie Ambra Sabatini (oro e record del mondo con il tempo di 14″11) davanti alo scintillante argento di Martina Caironi e del bronzo della siciliana Monica Contrafatto.

Argento per la coppia Elisabetta Mijno-Stefano Travisani nel tiro con l’arco a squadre miste. Una spedizione memorabile per i nostri atleti: battuto nettamente il bottino di Rio 2016 (39 medaglie) e superato il record di sempre che durava da Seul 1988.

Memorabile gara dei 100 metri T63 della 19enne originaria di Livorno e residente a Porto Ercole (Grosseto) Ambra Sabatini, che ha raggiunto il gradino più alto del podio migliorando il suo precedente primato (14”39) dapprima superato in fase di qualificazione da Martina Caironi (14″37). Quest’ultima, 31enne originaria di Alzano Lombardo (Bergamo) e residente a Bologna, ha chiuso col tempo di 14”46. La stessa, ha raggiunto un secondo posto un po’ amaro seppur splendente nella prova di salto in lungo, categoria T63, saltando a 5.14 dietro la straordinaria australiana Low (5.28).

A completare il podio tutto italiano lei, Monica Contrafatto, la 40enne originaria di Gela (Caltanissetta) e residente a Roma, che regala una storica tripletta in 14”73. Giornata memorabile anche per Monica, ex bersagliere che ha perso una gamba in combattimento in Afghanistan: luogo al quale la stessa atleta ha dedicato il proprio bronzo, definendolo “Il luogo che mi ha tolto qualcosa, ma che mi ha dato molto di più“.

D’argento è stata anche la medaglia conquistata nella finale di tiro con l’arco a squadre miste alle Paralimpiadi di Tokyo. La Russia ha sconfitto per 5-4 la coppia azzurra formata da Elisabetta Mijno, di Moncalieri (Torino) e dal milanese Stefano Travisani.

Bronzo anche per la 4×100 misti maschile (34 punti) formata dai fantastici 4 Menciotti, Raimondi, Barlaam e Fantin. Azzurri in testa fino ai 300 metri, poi scivolano indietro ma salgono sul podio col tempo di 4:11.20. Titolo conquistato dalla Russia col record del mondo (4:06.59), argento per l’Australia (4:07.70).

Spettacolare, invece, il terzo posto nei sui 200 misti categoria SM5 per Monica Boggioni che ha chiuso col tempo di 3:39.50, appena davanti a Giulia Ghiretti (3:40.88). Doppietta cinese con Dong Lu (3:20.53) e Jiao Cheng (3:20.80).
Ancora un podio per Giulia Terzi che conquista il terzo posto nei 50 farfalla, mentre Stefano Raimondi ha conquistato l’argento nei 200 dorso alle spalle di un imbattibile Krypak (Ucraina). Gioie anche dalla canoa con il magico terzo posto e medaglia di bronzo per Federico Mancarella nella categoria KL2

Sul fronte dell’atletica leggera, dopo due ori di fila, stavolta arriva l’argento (14.62) per Assunta Legnante nel getto dei peso, categoria F12 femminile, prima sconfitta in un grande evento per l’azzurra dal 2012. Vince l’uzbeka Safiya Burkhanova. Per la Legnante è il secondo argento in questi Giochi dopo il secondo posto nel lancio del disco nella classe sportiva F11 con la misura di 40.25 che le vale il nuovo primato europeo, dientro la medaglia d’oro detenuta dalla cinese Liangmin Zhang.

Arriva sempre dall’atletica, la medaglia che permette all’Italia di stabilire il record di sempre alle Paralimpiadi: è il bronzo di Ndiaga Dieng nei 1.500, categoria T20, che rappresenta per il settore della disabilità intellettivo-relazionale e per tutto il movimento paralimpico la realizzazione di un grande sogno.

Ma la vera magia, l’ha fatta la squadra azzurra di nuoto, reduce dal maggior numero delle medaglie conquistate durante tutta la durata della manifestazione sportiva. Dopo l’oro nei 50 dorso e nei 100 stile libero e l’argento nella staffetta 4×50 stile libero, è arrivata anche la medaglia nei 50 metri stile libero S4 ed il record del mondo (40.32)
Un’altra medaglia per il nuotatore azzurro, terzo nei 50 stile libero categoria S4 con Luigi Beggiato.

Fino ad ora aveva conquistato due argenti, nei 100 stile e nella staffetta mista 4×50. Secondo bronzo anche per il 32enne Bettella, che era stato il primo a conquistare una medaglia per l’Italia in questa edizione dei giochi. Dopo il terzo posto nei 100 dorso, stesso piazzamento anche nei 50. La prima medaglia italiana alle Paralimpiadi arriva dal 32enne di Padova che già a Rio de Janeiro aveva portato a casa un argento nella stessa disciplina. Ingegnere biomeccanico, tetraplegico, studia lui stesso modelli matematici per andare più veloce riducendo l’attrito dell’acqua.
L’atleta calabrese Vincenza Petrillo, ha invece conquistato la medaglia d’argento nella finale individuale femminile di arco ricurvo.

Vittoria straordinaria per gli azzurri dell’handbike nella gara a squadre con il terzetto formato da Paolo Cecchetto, Luca Mazzone e Diego Colombari (in ordine di partenza). L’Italia, che ha chiuso col crono di 52:32, si conferma campione paralimpica e conquista un altro oro dopo quello ottenuto a Rio 2016, quando in gara c’erano Mazzone, Podestà e Zanardi, al quale è andata la dedica del trionfo.

Argento per il 23enne di Verona, Stefano Raimondi, che ha conquistato il secondo posto nei 100 metri dorso S10, mentre per il già oro e recordman paralimpico nei 50 stile libero categoria S9, Simone Barlaam si è aggiunta anche la medaglia d’argento nei 100 farfalla categoria S9. Grandissimo risultato anche per Antonio Fantin. Già oro nei 200 stile libero, l’atleta ha ottenuto il secondo posto nei 100 sl, categoria S6

Nuova medaglia per l’italo-cubano Oney Tapia che ha conquistato il bronzo nel lancio del disco categoria F11 con la misura di 39.52 dietro il brasiliano Alessandro Rodrigo da Silva e l’iraniano Mahdi Olad. È il secondo bronzo questo per Tapia dopo quello conquistato nel getto del peso con la misura di 13.60 metri. Oro all’iraniano Mahdi Olad (14.43) e argento per il brasiliano Alessandro Rodrigo da Silva (13.89).

Katia Aere, invece, ha conquistato la medaglia di bronzo nella gara di handbike femminile categoria H5. Nata a Spilimbergo (Pordenone) il 28 agosto 1971 e ha compiuto 50 anni proprio durante la Paralimpiade giapponese. Questa è stata la sua prima partecipazione assoluta ai Giochi: vanta già due bronzi (crono e su strada) ottenuti lo scorso giugno ai Campionati mondiali di Cascais. Doppia medaglia per Luca Mazzone, che aveva già conquistato un argento nella cronometro H2, finendo dietro per appena 26 centesimi allo spagnolo Sergio Garrote. La nuova medaglia è arrivata nella gara su strada H1-2.

Medaglia di bronzo a squadre per Michela Brunelli e Giada Rossi in classe 1-3, medaglia che ha riportato l’Italia su quel podio femminile a tredici anni dall’argento di Pechino 2008, dopo i quarti posti di Londra 2012 e Rio 2016.
Quattro medaglie è il bottino conquistato da Xenia Palazzo, dopo l’argento nei 200 misti, l’oro nella staffetta 4X100 stile libero e il bronzo nei 400 stile libero ha conquistato anche il bronzo nei 50 metri stile libero S8
Giulia Terzi ha ottenuto l’oro nei 100 metri stile libero femminile di nuoto categoria S7 (menomazioni fisiche), stabilendo inoltre il record paralimpico.

Anche per la 26enne bergamasca quattro medaglie, dopo l’oro nella staffetta 4X100 stile libero e gli argenti nella staffetta 4X50 stile libero e nei 400 stile libero.

L’azzurro Alberto Amodeo, invece, ha chiuso con il tempo di 4’25”93, conquistando l’argento nei 400 metri stile libero categoria S8 che segna anche il suo nuovo primato personale. Oro al russo Nikolaev, a chiudere il podio lo statunitense Torres

Splendido argento da parte del 44enne di Fabriano, Giorgio Farroni, nella categoria T1-2 (27:49.78), la medaglia d’oro è andata al cinese Jianxin Chen, terzo il belga Tim Celen, mentre la “Rossa volante” e signora della pista, Francesca Porcellato ha conquistato l’argento per la categoria H1-H3 chiudendo la gara in 33:30.52 arrivando alle spalle della tedesca Annika Zeyen (32:46.97). La polacca Renata Kaluza ha poi completato il podio.

Secondo nella cronometro H2 per appena 26 centesimi, Luca Mazzone: il portacolori azzurro col crono di 31:23.79 è arrivato dietro allo spagnolo Sergio Garrote, mentre Fabrizio Cornegliani ha cobquistato un magnifico secondo posto nella cronometro H1 col tempo di 45:44.56. Oro al sudafricano Nicolas Pieter du Preez, terzo il belga Maxime Hordies (47:01.23).

Sul fronte dell’equitazione, la fantastica Sara Morganti ha ottenuto il bronzo nella prova di equitazione del dressage individuale freestyle (grado 1). In sella al suo fedelissimo cavallo Royal Delight, ha totalizzato il punteggio di 81.100, dietro all’americana Roxanne Trunnel (86.927) e al lettone Rihards Snikus (82.087), conquistando la sua seconda medaglia di bronzo dopo quella nel dressage individuale (grado 1).

Argento per l’Italia anche nella staffetta maschile 4X100 stile libero, davanti all’Ucraina e dietro all’Australia, che ha stabilito il nuovo record del mondo grazie ak quartetto azzurro composto da Antonio Fantin, Simone Ciulli, Simone Barlaam e Stefano Raimondi.

Carlotta Gilli ha centrato l’oro nei 200 misti di nuoto nella categoria Sm13 (ipovedenti), stabilendo il nuovo record del mondo. Quella ottenuta dalla 20enne azzurra è stata la sua quinta medaglia a questi Giochi dopo quella di bronzo nei 50 metri stile libero S13, l’argento nei 400 metri stile libero S13 (ipovedenti) e nei 100 metri femminili dorso S13 (ipovedenti) e l’oro nei 100 metri femminili farfalla S13 (ipovedenti). Argento nei 100 metri femminili farfalla S13 (ipovedenti) anche per Alessia Berra. Ventisette anni, nata a Monza, vive in provincia di Milano, dove fa anche l’istruttrice di nuoto. Ipovedente, in quanto affetta da maculopatia

La seconda medaglia agli azzurri, nella sesta giornata dei Giochi Paralimpici, l’ha regalata Andrea Liverani. L’italiano ha conquistato il bronzo nella carabina mista 10 metri standing Sh2. Il 31enne milanese si è piazzato dietro allo svedese Philip Jonsson (oro) e allo sloveno Francek Gorazd Tirsek (argento).

Arriva dal tiro con l’arco la prima medaglia per l’Italia nella sesta giornata dei Giochi Paralimpici di Tokyo. Nella finale per il bronzo del compound open, Maria Andrea Virgilio batte la russa Artakhinova per 142-139. La medaglia d’oro è stata vinta dalla britannica Phoebe Paterson Pine L’Italia ha, ancora, vinto la medaglia d’oro nella staffetta femminile 4X100 stile libero (34 punti). La squadra azzurra, formata da Xenia Francesca Palazzo, Vittoria Bianco, Giulia Terzi e Alessia Scortechini, si era classificata al secondo posto, alle spalle degli Stati Uniti, ma ha beneficiato della squalifica delle avversarie per cambio errato. Di 4’24″85 il tempo della staffetta italiana. Australia e Canada sul podio. Argento, invece, nel fioretto a squadre femminile dove ha vinto in finale la Cina 45-41. Il team azzurro, composto da Bebe Vio, Loredana Trigilia e Ionela Andreea Mogos, ha, però, migliorato il bronzo conquistato nel 2016 a Rio.

Una rimonta impressionante quella di Giulia Ghiretti che, con il tempo di 1’50″36, ha ottenuto la medaglia d’argento nei 100 metri rana femminile SB4. L’oro è stato vinto dall’ungherese Fanni Illes con il tempo di 1’44″41. Il bronzo è andato alla cinese Cuan Yao (1’50″77).

Medaglie azzurre anche dal judo, dove Carolina Costa ottiene la medaglia di bronzo nella categoria +70 kg, classe B2. E’ un ippon a decidere la sfida tra la judoka siciliana e l’ucraina Anastasiia Harnyk (10-0).

La diciannovesima medaglia per l’Italia, la terza dal triathlon, è arrivata con il bronzo di Giovanni Achenza, 50 anni, nella categoria ptwc. La gara è stata vinta dall’olandese Jetze Plat, che bissa il trionfo di cinque anni fa. Medaglia d’argento per l’austriaco Florian Brungraber. Achenza ha poi rivolto un pensiero di ringraziamento a Zanardi: “Oggi ho corso con le sue ruote e questo mi ha dato una grande spinta per arrivare al podio”

La regina indiscussa del mondo paralimpico, Bebe Vio, dopo un periodo molto difficile e sofferto, ha conquistato l’oro nella finale di fioretto femminile, categoria B, bissando così il successo a Rio de Janeiro nelle Paralimpiadi del 2016. Come 5 anni fa, battuta ancora una volta la cinese Jingjing Zhou 15-9. La 24enne veneta in semifinale aveva battuto per 15-4 la russa Ludmila Vasileva e ai quarti di finale la georgiana Irma Khetsuriani per 15-6. Una soddisfazione infinita per una campionessa leggendaria ed indiscussa.

Anna Barbaro e la sua guida Charlotte Bonin hanno vinto la medaglia d’argento nel triathlon classe PTVI. La gara è stata vinta dalle spagnole Susana Rodriguez e Sara Loehr. Bronzo alle francesi Annouck Curzillat e Celine Bousrez, mentre è arrivata la medaglia di bronzo per Veronica Yoko Plebani, 25 anni, nel triathlon femminile classe PTS2. La gara è stata vinta dalla statunitense Allysa Seely, seguita dalla connazionale Hailey Danz.

È, purtroppo sfumato l’oro nei 100 stile libero maschile S4 (atleti con menomazioni fisiche) per il 23enne padovano, Luigi Beggiato campione italiano sulle distanze dei 50, 100 e 200m: primo al passaggio dei 50 metri, è stato superato solo nel finale dal giapponese Suzuki, mentre Monica Boggioni ha, invece, conquistato due bronzi rispettivamente nei 100 stile libero femminile S4 (atleti con menomazioni fisiche) e nei 200 stile libero femminile S5 (atleti con menomazioni fisiche). Pavese, 23 anni, Boggioni studia Biotecnologie all’Università.

All’età di circa un anno le è stata diagnosticata una leucomalacia periventricolare, dovuta ad una sofferenza cerebrale, che ha dato come esito una diplegia spastica agli arti inferiori, aggravata poi all’età di 17 anni da una distonia agli arti superiori.

Doppio, splendente, oro per Francesco Bocciardo nelle prime giornate di gare nelle batterie dei 100 e 200 stile libero maschile S5 (atleti con menomazioni fisiche). Genovese, 27 anni, affetto da diplegia spastica, Bocciardo è laureato in Scienze dell’amministrazione ed impiegato nel settore della meccatronica. Per il suo primo oro a queste Paralimpiadi, ha battuto lo spagnolo Ponce dandogli oltre 8” e stabilendo il nuovo record paralimpico.

 

Di Sabrina Longi

Amo la musica, l'arte, la natura e le tematiche sociali. Scrivo le mie passioni e le condivido con tutti voi: la realizzazione di un grande sogno. Sono cantante e cantautrice nella band "Nova". Sono traduttrice e copywriter. Vivere di arte è un forma di esistenza che ti permette di stare coi piedi per terra e con la testa tra le nuvole. Scrivo da Palermo, Sicilia, l'Isola italiana che per me resterà sempre la più bella del mondo. Sono stata collabotrice giornalistica presso la testata locale Giornale Cittadino Press (GCPress) di Palermo e sono alla ricerca di nuove collaborazioni editoriali.

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