A volte ci si ritrova, in un giorno qualunque, ad affrontare un’avventura che non ha nulla di straordinario, ma è duramente reale. Ed è proprio questo tipo di avventura che hanno fronteggiato Alessandra Cesareo, operatrice nell’ambito dello sport paralimpico palermitano, e sua figlia Martina, giovane donna con disabilità. Un evento, accaduto venerdì 29 ottobre scorso presso un ufficio ASP di Palermo, che ha visto lei e la figlia vittime di quella che si potrebbe definire una negligenza strutturale e che la stessa Alessandra ha deciso di denunciare: Una denuncia che non faccio per me, ma per tutti coloro che vivono la disabilità e che, diversamente da me, non hanno qualcuno su cui poter contare”, ha affermato Alessandra Cesareo.

Infatti, Alessandra e Martina, recandosi presso l’Ufficio ASP di Medicina Legale del capoluogo siciliano per svolgere l’avvio delle procedure di rinnovo del contrassegno per disabili, sono scivolate sulla rampa, ripida e scivolosa, collocata presso la struttura rischiando pericolosamente di cadere. Grazie alla prontezza di riflessi e alla forza fisica di Alessandra, la stessa è riuscita ad evitare il peggio riuscendo ad equilibrare il proprio peso, quello della figlia Martina e della sedia a rotelle sulla quale sedeva.

Una pedana troppo scivolosa bagnata sia dalla pioggia che dal linoleum che ha rischiato di far cadere Martina e me per terra. Ritengo – ha sottolineato Alessandra – che essa sia troppo ripida per il passaggio di una carrozzina, tanto è vero che ho dovuto chiedere aiuto ad un operatore affinché mi supportasse per scongiurare il peggio e tutelare l’incolumità di mia figlia. Fortunatamente sono una persona sportiva con una certa resistenza fisica e, per fortuna indossavo gli stivali – ha precisato – ma non oso immaginare cosa sarebbe potuto accadere ad una persona meno agile o anziana intenta nel salire la rampa o nell’accompagnare un familiare. Ed è a loro che ho rivolto il mio primo pensiero e la mia denuncia dopo l’episodio accaduto a me e Martina”.

L’ufficio ASP all’esterno del quale è installata la pedana, inoltre, è dotato di un ascensore accessibile che, però, è raggiungibile esclusivamente attraverso la stessa pedana o tramite gli scalini. In questo modo, risulta davvero molto difficile per gli utenti che si recano presso lo stesso senza l’aiuto di un accompagnatore al seguito: “Per Martina non si pone alcun problema perché ha me, una mamma forte ed energica – ha sottolineato fermamente Alessandra -, ma cosa accadrebbe ad una persona avanti negli anni o che non ha la stessa forza fisica o che si reca presso gli uffici da sola? Sicuramente potrebbe avere grosse difficoltà ed essere molto limitata e questo mi fa molto arrabbiare. Lo trovo davvero ingiusto, soprattutto perché si tratta di una struttura di pubblico accesso – ha concluso – e, per questo, ritengo che questa pedana sia pericolosa e non a norma e che necessiti di essere ripristinata in linea con le normative vigenti, possibilmente con una ripidità morbida, idonea per chi utilizza la sedia a rotelle”.

Di Redazione di italiAccessibile

Responsabile del blog Pierpaolo Capozzi

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