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di Maria Stella Falco
Sono ancora un po’ assonnata, stamattina: ieri sono andata a dormire un po’ più tardi! Mi capita sempre più spesso, perché, essendo cresciuta, quando ho l’opportunità, mi godo – insieme ai miei famigliari o amici – eventi (accessibili), che si svolgono, qua e là, nella mia Regione (Puglia). Scriverò successivamente in merito ai tanti eventi a cui ho partecipato da un anno a questa parte, e di come io sia riuscita a parteciparvi – sempre tenendo presente la mia forza, che è la mia disabilità. Vi anticipo solo che bisogna decidere di volersi godere la vita, in tutti i modi possibili; questa decisione deve partire da ognuno e solo allora potrete – io ho potuto – dire di star vivendo, finalmente, “la vita appieno”. È bellissimo, entusiasmante, vivere la vita appieno, fatelo anche voi!
L’evento a cui ho partecipato nella serata di ieri (07/08/2015) e che vi segnalo – dato che, in estate, si ripete ogni venerdì dalle 22.00 alle 22.15 circa e anche in altre occasioni particolari: si ripeterà pure domenica 09/08/2015 – si è svolto presso la Cascata Monumentale di Santa Maria di Leuca (Lecce).
La scalinata, di 284 gradini – ovviamente non accessibile a chi ha problemi motori – ma maestosa a tal punto che è interessante ammirarla a valle, collega la Basilica al sottostante porto, facendo da cornice all’Acquedotto Pugliese che, terminando a Leuca, sfocia direttamente nel mar Jonio. È una scalinata composta da due rampe di scale con al centro la maestosa cascata della portata di 1000 litri al secondo. Si conta un dislivello di 120 metri rispetto alla terra. .
La storia del progetto della cascata, il significato e tavole inedite sono state raccolte nel libro,“Architettura per un Finibus terrae. La Cascata Monumentale dell’Acquedotto Pugliese di Santa Maria di Leuca” (Adda editore). Le ricerche curate dal Politecnico di Bari e dall’Acquedotto Pugliese sono state presentate in occasione di una giornata studio dedicata a Santa Maria di Leuca (2010).
Non avevo mai assistito all’apertura della Cascata Monumentale di Leuca: le estati precedenti ciò avveniva dopo l’una di notte: non era agevole fermarsi sul luogo, distante un po’ da Ruffano, a quell’ora. Avevo visto la cascata non in funzione, e spenta.
Ero stata pure presso altre Cascate: a Monticchio e nel “Giardino della Reggia di Caserta”; in entrambi questi casi avevo giusto notato la grandiosità di tali spettacoli naturali; avevo sentito il la cadenza e il fruscio dell’acqua, ma non come ho fatto ieri.
Quest’anno, tramite concittadini, abbiamo saputo quanto ho riferito all’inizio dell’articolo, cioè che la cascata di Leuca sarebbe stata aperta settimanalmente e ad un orario più accessibile.
Non avevo idea di che spettacolo avrei vissuto ieri sera. Uno spettacolo universalmente percepibile con ogni senso, a misura, quindi, anche di quanti non possono “sfruttare” tutti i sensi. A loro ho pensato, a chi avrebbe potuto assistere all’apertura della cascata in un modo tanto totalizzante, seppur senza poter percepirla, con la vista piuttosto che con l’udito, per esempio.
Ho sempre sentito parlare, “muovendomi” nel “contesto” disabilità, di “itinerari accessibili, multisensoriali”, ma non avevo mai compreso fino in fondo cosa significa percepire!
Anche chi può usare tutti i senti per “avvertire” la natura, spesso non fa tanto caso alle indescrivibili sensazioni ed emozioni che l’ambiente può regalargli. Vi racconterò qui le sensazioni e le emozioni che ho provato ieri, “fondendomi” con la natura.
Ho assistito a un evento magico! Appena la cascata è stata aperta e illuminata grazie a un bellissimo spettacolare “gioco cromatico” – con luci posizionate sul monumento che, rispettando tempi stabiliti, diffondevano vari colori (verde, blu, rosso, viola, fucsia) – tanto intensi da colorare l’acqua – ho provato un attimo di “paura”, mi sono chiesta se fossi stata in grado di partecipare a una tale meraviglia, per via di qualche mia piccola fobia. Tra l’altro, avremmo scoperto, ogni tanto, mentre la cascata continuava ad accogliere la portata imponente dell’acqua e il suo caratteristico suono, le luci venivano spente e si percepiva il colore naturale dell’acqua, il bianco. E il colore scuro del cielo.
Poi ho smesso di pensare e ho cominciato ad ascoltare il forte e cadenzato fruscio dell’acqua, a tratti assordante; ho guardato l’acqua venirmi incontro senza raggiungermi: aveva un forte ritmo regolare; ho avvertito l’odore tipico del terreno bagnato e, sulla pelle, goccioline d’acqua e il fresco forte che ha sicuramente giovato alla mia circolazione. Tutto l’atmosfera mi ha aiutato a rilassarmi, a ricaricarmi. Mi sono divertita tanto. Vi consiglio di fare quest’esperienza multisensoriale!
Raggiungete, però, il luogo un po’ prima dell’orario d’inizio dello spettacolo, per “collocarvi” in prima fila (così ho fatto io). Il pubblico di questo evento è sempre numeroso, specie quest’anno: i turisti presenti erano davvero tantissimi. La valle della Cascata è una zona asfaltata facilmente raggiungibile in auto, che può essere parcheggiata nelle vicinanze.
Prima d’ora, avevo sempre frequentato la città prevalentemente per visitare la Basilica/Santuario (http://www.basilicaleuca.it/contattaci) – edificio monumentale facilmente raggiungibile in auto; in quanto a barriere architettoniche, molto accessibile attraverso scivoli pavimentati. Segnalo l’ampio piazzale pavimentato antistante – munito di panchine – percorribile in sedia a rotelle o con ausili. A lato è presente un percorso adatto al passeggio, ma non è asfaltato: chi ha difficoltà motorie può percorrerlo in sedia a rotelle o con ausili motorizzati. Ci sono, anche qui, panchine. a struttura religiosa dispone di un ampio parcheggio antistante e laterale.
Spesso e volentieri, a Leuca ho percorso l’ampio lungomare, adatto al passeggio e dove ci si può concedere, di tanto in tanto, piacevoli soste su sedili in pietra leccese, magari per mangiare un ottimo gelato artigianale (vi segnalerò prossimamente le strutture ricettive di Leuca e il loro grado di accessibilità). Sul lungomare della città, per la verità, è un po’ difficile trovare parcheggio – ma si ovvia al problema grazie alla lunghezza del lungomare e al fatto che, lungo esso, sono presenti i parcheggi riservati. Tornerò a raccontarvi la storia di Leuca, a presto!!!!
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