Oggi 27 gennaio, nel Giorno della Memoria c’è un altro sterminio da ricordare, dopo la liberazione di Auschwitz da parte delle armate russe, c’è una pagina dolorosa e poco conosciuta, i progetto nazista di eliminazione di disabili e malati mentali, 300 mila persone, conosciuto come progetto dell’Aktion T4. Fu una sorta di mostruosa prova generale della Shoah, realizzata in nome della purezza della razza e del risparmio di risorse economiche, perchè le persone con disabilità erano ritenute solo come uno sperpero di denaro per mantenerle non potendo lavorare.
Partendo dai questi angoscianti fatti storici, si apre a Trento il 27 gennaio (fino al 3 febbraio) nella Sala della Tromba, la mostra ‘Perché non avvenga mai più ricordiamo’, realizzata dalla Anffas Trentino Onlus che mette al centro il tema dell’eugenetica, della scienza, dell’etica e delle politiche del potere. Nelle motivazioni che portarono prima alla sterilizzazione forzata, poi direttamente all’uccisione dei disabili, si trova, nei documenti di quegli anni, l’assurda giustificazione a tale aberrazione: il Governo di Hitler poté concepire un simile piano perché quelle idee poggiavano su basi scientifiche, politiche e culturali diffuse all’epoca in Paesi civilissimi. Le uccisioni, gli esperimenti, le sofferenze inflitte ai malati mentali non furono opera delle SS e di fanatici nazisti, ma di illustri psichiatri che avevano portato la psichiatria tedesca ai vertici mondiali prodigandosi per migliorare le condizioni dei manicomi e dei malati e fu opera di medici di famiglia, di direttori di ospedali, di infermieri che si trasformarono in aguzzini dei loro pazienti.