Federica Bambaci - ballerica con disabilità

di Maria Stella Falco

Federica Bambaci - ballerica con disabilità
Federica Bambaci – ballerina con disabilità

Federica Bambaci è una sedicenne grintosa, determinata, piena di sogni e innamorata dei suoi sogni, quelli veri, quelli che, dato che ci credi davvero e profondamente, alla fine realizzi.

Federica convive dalla nascita con la tetraparesi spastica, “una disabilità motoria non indifferente – racconta – ma ciò non mi ha mai fermato poiché credo che la disabilità sia un modo per conoscere se stessi e le proprie capacità”.

La sua unica ragione di vita, il suo “unico destino”, da quando un anno fa l’ha “conosciuta”, è la danza, che pratica su sedia a rotelle e che l’ha “aiutata tantissimo ad esternare i (suoi) veri obiettivi”.

A proposito della sua passione, ci racconta:

Credo che ognuno di noi nasca con un destino già scritto; io il mio l’ho scoperto quando ho conosciuto la danza. Da sempre ho creduto che l’arte fosse un modo per esprimere ciò che si ha dentro, per far capire veramente l’essenza della propria anima. L’arte infatti non è altro che sperimentazione di emozioni, sentimenti e tutto ciò che ci circonda, qualcosa che va curato e protetto, qualcosa da custodire ogni giorno. Uno dei miei più grandi sogni sarebbe quello di portare sul palco coreografie che stupiscano, facciano capire la mia vera essenza e mi aiutino a trasmettere un messaggio fondamentale, ovvero quello che l’arte è così ampia, così aperta, da accettare qualsiasi tipo di pensiero, mente o espressione. Vorrei, attraverso l’arte, far arrivare il messaggio che gli obiettivi si possono raggiungere nonostante tutto

Federica Bambaci
Federica Bambaci

Per questo ha chiamato il suo ultimo progetto, attraverso il quale cerca di raccontarsi ballando, “Diverse abilità, stessa voglia di vivere”. Mi auguro leggiate con interesse ciò che ci scrive Federica e anche ciò che pubblica sulla sua pagina (https://m.facebook.com/federicabambaciruotealate/ )– dal canto mio mi sento di farle sapere che, secondo me, sta affrontando al meglio il suo percorso di vita, con la giusta determinazione che la porterà a vivere tanti successi.

Quando salgo sul palcoscenico – scrive – provo sempre una grande emozione vedendo tutte le persone che, guardandomi, riescono a capire che al possibile non c’è limite, ed è sempre una gioia vedere la commozione nei loro occhi. In una delle mie ultime esibizioni una cosa che mi ha segnata particolarmente è stata essere definita “ragazza coraggio”. Questo mi ha riempito di gioia perché so che in questo percorso ci sarà sempre chi mi capirà, chi mi comprenderà a metà, e chi mi capirà del tutto. Infatti se dovessi definirmi userei proprio “ragazza coraggio”, come Giulietta, forte, caparbia nel raggiungere i propri scopi ed innamorata del suo sogno.

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A proposito dei progetti che vorrebbe realizzare in futuro, la ballerina, che crede “che i sogni quelli più veri, volino alto ed è per questo che definisco le mie ruotealate – ci scrive – ha l’obiettivo

di portare sul palcoscenico, con l’aiuto del mio coreografo, quadri con tematiche per me di grande importanza come la violenza sulle donne o la vita quotidiana stravolta dagli eventi e quindi vista con occhi diversi. Spero il mio futuro continui nel mondo artistico perché sentirete ancora parlare di me, non è una minaccia ma una promessa.

Ringraziamo Federica di averci raccontato la sua storia di vita e artistica e siamo sicuri che il suo futuro continuerà nel mondo artistico. Sentiremo ancora parlare di te, ne siamo certi!

Di Maria Stella Falco

Sono Salentina della provincia di Lecce, socia e collaboratrice volontaria, curo la Rubrica Esperienze Accessibili sul blog ItaliAccessibile. Ho sempre amato scrivere, poesie e racconti, articoli. Ho una disabilità motoria e considero “la disabilità una manifestazione creativa di una speciale normalità. In un mondo globalizzato, grazie alla diversità di ognuno.", come ho scritto nella mia tesi triennale in Letteratura Italiana contemporanea. Da quando un incontro mi ha permesso di rivalutare la mia vita e la mia disabilità, mi impegno nel sociale a diffondere la “cultura della disabilità” con tanto entusiasmo…

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