di Maria Stella Falco – Rubrica Esperienze accessibili

Durante questo periodo natalizio sono andata al cinema due volte: la prima per vedere il film di Aldo, Giovanni e Giacomo “Fuga da Reuma Park”; la seconda per vedere il film di e con Alessandro Siani, “Mister Felicità”.
Non ho apprezzato il film del trio, seppur attraverso la trama i comici abbiano cercato di “autocelebrare” il loro sodalizio artistico che dura da un quarto di secolo e di far riflettere, usando troppo i toni della parodia, su un tema importante: quello del destino che può capitare agli anziani non più autosufficienti, spesso abbandonati dalla propria famiglia in contesti socio-sanitari che, di per sé, possono alterare o limitare l’espressione della personalità di ognuno. Tant’è che oggi si discute della necessità, e si cerca di attuare, per gli anziani, quando possibile, un progetto di cura all’interno delle mura domestiche.
Seppur di tali temi è stata rappresentata una parodia, il risultato è stato suscitare, almeno negli spettatori con cui ho potuto confrontarmi, un’ilarità patetica, che “lasciava un amaro in bocca” e, dunque, non divertente.
Alessandro Siani, come regista e interprete dei suoi film, non mi ha deluso neanche quest’anno. Dopo “Si accettano miracoli”, degno di nota in questa sede oltre che per la sua trama complessiva (a cui si rimanda per necessità di sintesi) anche per la presenza di un personaggio non vedente (Chiara, la ragazza di cui Fulvio si innamora), il partenopeo emoziona con un lavoro cinematografico ben riuscito e gradevole.
A proposito della trama di “Mister felicità”, essendo il film in programmazione nei cinema fino all’11/1, non voglio anticipavi molto, ma mi sento di invogliarvi a guardare questo film: il lavoro, seppur in chiave “leggera”, seguendo i toni della commedia (ricca di rivelazioni inaspettate) e, dunque, suscitando spesso sorrisi, racconta una storia che tocca temi importanti: la precarietà lavorativa giovanile, spesso motivo di frustrazione; il valore dello sport e la necessità di praticarlo, le difficoltà che possono insorgere (economiche e di salute) nella vita di ognuno; la necessità, in alcuni frangenti della vita, di rivolgersi a specialisti per ritrovarsi e ritrovare la felicità, che forse neanche esiste, il tema dell’amore filiale e romantico…
Ricordo che, a proposito del biglietto, le persone disabili (e i loro accompagnatori) possono usufruire di tariffe agevolate o dell’esenzione del biglietto, a seconda di quanto previsto dalle leggi e dai regolamenti in vigore vari cinema.

Di Redazione di italiAccessibile

Responsabile del blog Pierpaolo Capozzi

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