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alberobello-senza-barriere-17-luglio-2014

ALBEROBELLO è una città bellissima, con i suoi trulli antichi e affascinanti. Recentemente la Pro Loco (www.prolocoalberobello.it ), con l’associazione “Giancarlo Sumerano Onlus” (www.giancarlosumeranoonlus.org) e “Mani incatenate” (http://lemanincatenate.it ), una compagnia teatrale di Bari gestita da soli sordi, ha presentato un percorso accessibile anche a persone con disabilità. 

Chiedo a Tommaso Galiani, presidente della Pro Loco, come è nata l’idea. «Che la città di Alberobello, Patrimonio dell’Umanità, possa ancora escludere una parte di questa, solo perché dotata di differente mobilità o percezione, è assurdo. Da qualche tempo, all’interno dell’Associazione “Giancarlo Sumerano Onlus”, era stato strutturato un percorso per paraplegici. La stessa associazione ha fatto realizzare una mappa urbana – “Trulli senza barriere” – reperibile, oltre che nella locale Pro Loco, anche nei ristoranti e negli hotel predisposti all’accoglienza dei diversamente abili. Grazie alla sensibilità di alcuni giovani soci e alla visione del film documentario “Sesso, amore e disabilità”, è nato l’interesse verso altre disabilità e su tematiche anche emozionali e affettive. Barriere altrettanto limitanti». 

Quali tipi di disabilità avete considerato? «Per l’evento del 17 luglio ci siamo limitati a considerare la sordità e la paraplegia. Abbiamo offerto gratuitamente un percorso guidato e, grazie all’assessore ai Servizi Sociali, Giuseppe Ricci, è stato possibile contattare un interprete Lis. Non è escluso che, in un prossimo evento, non si possa parlare anche di percorsi per ipovedenti». 

In cosa consiste il percorso? «La tipologia urbana di Alberobello, in particolare il “Rione Monti”, l’area turisticamente più famosa, è caratterizzata da salite e scalinate. Il percorso di “Trulli senza barriere”, curato dall’ingegnere Mariagrazia Carucci, è invece adatto a tutti: a persone con passeggino, ad anziani o, semplicemente, a chi vuole percorrere in modo rilassato i nostri vicoli imbiancati. Il tragitto, infatti, non è – e non deve divenire – ghettizzante, ma socializzante. Tra l’altro, valorizza aree del centro storico meno battute». 

E’ già attivo? «Sì, ma non ancora identificabile da un’apposita segnaletica. Speriamo che l’Amministrazione si attivi al più presto in tal senso, anche grazie al nostro evento». 

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(Fonte La Stampa del 03-08-2014)

Di Redazione di italiAccessibile

Responsabile del blog Pierpaolo Capozzi

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